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La casa comune Europa 

Contributo di base alla discussione sul terzo punto  (Europa) dell'Incontro 
IMWAC di S.Severa Roma 7-10 ottobre 1999

    
A. L'unità della cristianità

  • 1.  L'esperienza umilante della crocifissione del loro maestro gettò quella piccola comunità in uno sconforto molto profondo. Essi si nascosero o scapparono da Gerusalemme . Due di questi discepoli, forse una coppia sposata, se ne andavano verso Emmaus quando uno straniero si unì a loro  . Egli  ricordò loro  gli avvenimenti importanti dei giorni precedenti e loro aprì il cuore ad un'altra interpretazione delle sacre scritture. E' nel modo di rompere il pane che essi lo riconobbero ma egli disparve dalla loro vista . Essi ritornarono con cuori infiammati verso Gerusalemme e cercarono gli altri membri della loro piccola comunità per raccontare ciò che avevano vissuto. Questi ultimi pure si erano messi alla ricerca gli uni degli altri  avendo vissuto un'esperienza simile ed insieme cercavano di concretizzare l'idea che essi avevano dei fatti : 
  • egli è più potente della morte, egli l'ha vinta, egli è risuscitato!
  • 2. E' la molteplicità delle testimonianze che rende l'avvenimento credibile ! 
  • Altre volte come oggi.  Persone totalmente differenti  che provengono da situazioni del tutto diverse  testimoniano di uno stesso fatto. E pieni di gioia testimoniano questa novità con altri. Ed è in questa unità che sorge la Buona Novella del Cristianesimo. 
  • 3. Anche oggi Gesù vive nella sua Chiesa. Molte persone credono  in luoghi molto lontani tra di loro ed in modo molto diversi che egli è resuscitato  e che è fonte di speranza. 
  • 4. E' per questo che la riunificazione di tutti i  cristiani è uno degli obiettivi essenziali del Concilio Vaticano II  perchè la divisione "si oppone chiaramente alla volontà di Cristo",   perchè essa è uno scandalo per il mondo e una difficoltà per la "predicazione del Vangelo ad ogni creatura " (Concilio Vaticano II, UR 1). Ma le Chiese non devono abbandonare nè le loro tradizioni nè le loro caratteristiche a vantaggio di una confessione unica che deve ancora nascere.  "Che le Chiese restino sè stesse  ma che esse diventino Una" ( J.Ratzinger). Non si può avere Chiesa riunificata senza simbiosi equilibrata tra l'unità e la differenza. Chi vuole accelerare il processo unitario deve anche favorire le differenze. L'attesa del Concilio è d'altronde molto chiara:" Tutti nella Chiesa devono, preoccupandosi di mantenere l'unità, rispettare la missione che ciascuno si è proposto nella vita spirituale e nella formazione, nella pluralità dei riti liturgici così come nell'espressione teologica della realtà della rivelazione e lasciare la libertà d'agire secondo la propria coscienza ma tutti devono mettere l'amore in pratica." (Vaticano II, UR 4) 
  • 5. Secondo Konrad Raiser ( segretario del Consiglio Ecumenico delle Chiese)  quattro pilastri sostengono il Cristianesimo : il Battesimo, il Credo, l'Eucaristia e il riconoscimento mutuo dei ministeri. Mettendo a confronto l'insegnamento nelle differenti confessioni di questa unica Chiesa   " bisogna ricordare che c'è, nell'insegnamento cattolico, una gerarchia di verità  secondo la loro importanza" (Vaticano II,UR 11). E giustamente questa sottolineatura della gerarchia delle verità ha come conseguenza  che tutte le verità di fede non hanno, per quanto riguarda la loro importanza, delle collocazioni identiche in tutte le confessioni.
  • 6. Malgrado tutte le belle parole che vengono da ogni parte l'ecumenismo non fa che progressi molto lenti . Così il " Direttorio per l'applicazione dei principi e delle norme sull'ecumenismo" del Consiglio Pontificio per promuovere l'unità dei cristiani  approvato da Giovanni Paolo II il 25-3-1993 ha deluso molte cristiane e molti cristiani. Se il Direttorio sottolinea l'importanza del battesimo come legame sacramentale tra cristiani di differenti chiese  (n. 92 e segg.) esso ha "sconsigliato" i servizi ecumenici della domenica (n.115). Questa decisione è deplorevole quando si pensa alla possibilità di creare  "chiesa"  attorno alla Cena  tanto più che il Concilio, nel suo Decreto sull'ecumenismo, mette l'accento sul fatto che l'Eucarestia non rappresenta solamente l'unità della Chiesa ma che essa la realizza (Vaticano II, UR 2). 
  • 7. Con la sua teologia della comunione e la sua coscienza di Chiesa in quanto Popolo di Dio,  il Concilio ha tracciato la strada da seguire nel futuro .Mediante questa partecipazione comune alla vita del Signore, che ci è data mediante il battesimo,  la comunità eucaristica non può essere facilmente rifiutata perchè essa rappresenta la partecipazione indissolubile alla vita di Cristo. 
  • I Vescovi devono interrogarsi sulle vere ragioni del loro rifiuto -anche se non è categorico- della comunità eucaristica  o almeno della ospitalità eucaristica tra  tutte le Chiese cristiane.
  • 8. Il Forum europeo delle cristiane e dei cristiani auspica che il Sinodo europeo dei Vescovi  sostenga con coraggio e fermezza il processo ecumenico e che esprima chiaramente la sua posizione sulla accoglienza eucaristica.
B. Il dialogo con gli Ebrei d'Europa
  • 1. La lentissima integrazione degli ebrei, permessa da una paziente informazione e secolarizzazione che seguì secoli d'intolleranza cristiana, è stata ridotta quasi a niente in qualche anno dai tentativi totalitari che questo secolo ha visto  in Europa e che hanno avuto come risultato un indescrivibile genocidio di massa.  Per contro la civiltà  europea ha un grande debito verso ebrei   illuminati che sono stati marginalizzati   ( basta citare nomi come Spinoza, Freud o Einstein).Si tratta di fare un lavoro di riconciliazione per farsi perdonare secoli d'ingiustizia.
  • 2. Ma, aldilà di ciò,  i cristiani non possono dimenticare che essi sono stati innestati,come ricorda Paolo, comme un ramo d'olivo selvaggio su un tronco di ulivo  produttivo ( il popolo ebreo). "Voi non dovete tirarne alcun vanto ! Non siete voi che portate le radici ma sono le radici che vi portano " ( Romani 11,18b). Se vogliamo veramente andare alla ricerca delle nostre tradizioni e delle nostre radici  non basta tornare indietro di 2000 anni; dobbiamo cercare di riscoprire quale era la fede di Gesù,   le radici e le tradizioni che furono le sue  così come l'espressione attuale della fede e della cultura di questo popolo che è sempre "il primo amore di Dio". 
  • 3.Il Forum europeo dei cristiani e delle cristiane auspica che il Sinodo europeo dei Vescovi consideri le relazioni tra cristiani ed ebrei d'Europa come una priorità del dialogo interreligioso  e che le istituzionalizzi. 
C. Il dialogo con i mussulmani d'Europa
  • 1. L'Europa deve anche molto all'Islam. I suoi filosofi ed i suoi matematici posero le basi delle scienze naturali e spirituali in Europa. L'influenza dei loro mistici sui mistici spagnoli come Teresa d'Avila e Giovanni della Croce o anche Ignazio di Loyola e sui mistici dell'intero Occidente non può essere dimenticata. 
  • 2. Da quando le migrazioni moderne, facilitate dalla mondializzazione e dall'apertura crescente dei mercati, trascinano sempre di più verso l'Europa occidentale immigrati che provengono dal Sud e dall'Est, il numero dei mussulmani si accresce continuamente nei nostri paesi .
  • Per la gran parte si tratta di sradicati, senza avvenire nei loro paesi, che mettono ogni loro speranza nell'Europa  e che pertanto presso di noi devono spesso riconoscersi come stranieri non graditi . Nella loro ricerca di un Dio per il quale essi non sono degli stranieri indesiderati , ma degli esseri umani amati e rispettati, l'Islam è divenuto per essi il simbolo della loro dignità e il senso stesso  della loro identità.
  • 3.Noi dobbiamo costruire insieme un'Europa del ventunesimo secolo e senza dubbio non è inutile che come cristiani, ebrei o mussulmani  ci abbeveriamo alla  cultura meravigliosa della tolleranza tra queste tre religioni  come fiorì nel medio Evo in Spagna  sotto il regno dei califfi.
  • 4. Il Forum europeo dei cristiani e delle cristiane auspica che il Sinodo europeo dei Vescovi combatta sistematicamente l'immagine di "Islam nemico".

  • L'Islam,  come si sviluppa oggi in Europa, deve essere riconosciuto . Il dialogo con i rappresentanti dell'Islam in Europa deve essere incoraggiato ed istituzionalizzato,  non solamente con le autorità religiose, ma anche con le autorità politiche dei differenti paesi europei e le istanze dell'Unione Europea.
D. Il dialogo con la modernità 
  • 1.In questa ultima parte del XX secolo la ricerca di spiritualità e di trascendenza, la ricerca di senso è propria di una maggioranza della nostra società. La ruota della storia non torna sui suoi passi. Valori essenziali quali la democrazia, i diritti dell'uomo, i progressi della scienza sono fondati sulla vittoria della ragione. Questi valori possono migliorare le condizioni di vita sul pianeta e fanno nascere ovunque la speranza di possibilità insospettate di liberare l'umanità dai suoi bisogni materiali. Il progresso non è diffuso ovunque  in modo uguale e le differenze per quanto riguarda il  benessere materiale e la pratica della democrazia hanno continuato ad allargare il fossato tra le diverse nazioni della terra. Anche  i pericoli di un progresso incontrollato sono ugualmente sempre più attuali. Tuttavia i valori di democrazia, i diritti umani ed il progresso materiale,  che sono fondati sulla ragione, hanno raggiunto una validità generale e sono considerati da popoli di tutto il mondo come obiettivi auspicabili. La razionalità  comporta  lo sviluppo dell'individuo e la sua ricerca di identità .E questo sviluppo è del tutto coerente con l'antropologia cristiana della persona e della sua dignità. 
  • 2.Questa ricerca di spiritualità e di trascendenza,  questa ricerca di senso non possono accontentarsi oggi di risposte che si davano in altre epoche . Siamo tutti fuoristrada come i discepoli di Emmaus. I vecchi schemi di interpretazione non possono aiutarci. Chi ci apre gli occhi sulla realtà profonda delle sacre scritture ?  Dov'è lo straniero che ci accompagna sulla nostra strada , che noi vediamo con i nostri occhi ma che non riconosciamo ? Quando romperà il pane dividendo con noi ciò di cui abbiamo bisogno per vivere ? 
  • 3. La prima pietra della casa comune Europa può essere posta da oggi se siamo pronti ad ascoltarci reciprocamente,  se prendiamo sul serio le questioni esistenziali di ciascuno ed i tentativi per rispondervi.L'Europa è composta di numerose nazioni con tradizioni e sensibilità molto differenti  ed ha in sè numerose tradizioni religiose . Tutte hanno il diritto di partecipare alla costruzione della casa comune. E' solo insieme che si trova il senso. E' solo quando sarà accettata da una maggioranza che questa casa potrà essere riconosciuta.
  • 4.Il Forum europeo di cristiane e di cristiani auspica che il sinodo europeo dei Vescovi riconosca il bisogno essenziale di spiritualità delle giovani generazioni  e della generazione di mezzo e che, a partire da ciò, non sia posta alcuna barriera alla realizzazione di forme religiose nuove o di nuove forme liturgiche ma che al contrario si tenti di integrarle nella Chiesa. Il Forum auspica anche che la modernità sia studiata con rispetto ed interesse riconoscendo in essa -con uno sforzo serio e sotto l'umile guida di Dio-  i segni dello Spirito .
(Le citazioni del Concilio sono state fatte dal decreto "Unitatis redintegratio" )
 

Invito

"E' tempo per noi di non seguire solamente il Papa confermando che la Chiesa è la comunità dei discepoli di Gesù ma vegliando a che la gente di oggi sperimenti veramente la Chiesa come tale"
Peter james Cullinane
Presidente della Conferenza dei Vescovi della Nuova Zelanda 
durante il Sinodo dell'Oceania, autunno 1998 
P.S. Affinchè il Forum di cristiane e di cristiani europei a Roma possa discutere approfonditamente questo testo è indispensabile  la collaborazione del pensiero e dell'azione di molti uomini e donne. 
Per questo motivo preghiamo tutti i lettori e tutte le lettrici di inviare per E-mail i loro commenti all'indirizzo sotto indicato. Vogliate tenere presente che saremo inondati da una grande quantità di osservazioni. Vi preghiamo quindi di trattare l'argomento in modo succinto e concreto e di tenere presente che tutti i testi inviati non potranno essere ripresi interamente nella Dichiarazione finale.
Malgrado ciò noi contiamo sulla vostra collaborazione e speriamo che, grazie ad essa il Sinodo possa essere liberato dalla sua dorata gabbia episcopale e diventare qualcosa che riguardi tutto il Popolo della Chiesa.

Inviare i vostri testi a:

Elfriede Harth

 


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Webpage Editor: Ingrid H. Shafer, Ph.D.
  e-mail address: facshaferi@mercur.usao.edu or ihs@ionet.net
Posted 16 September 1999
Last revised 16 September 1999
Electronic text Copyright © 1999 Ingrid H. Shafer